Recensione Prof Nicola Micieli 2015 Stampa

Viaggiatore del mondo e dell'immaginario.

Alberto Berti,originario di Jesi,ma pisano acquisito da lungo tempo,è artista poliedrico e di versatile personalità,attivo da oltre quarant'anni in qualità di pittore,grafico,incisore,designer,progettista,capace di agire su di un ampio ventaglio di  tecniche,affrontando e ibridando con grande scioltezza di mano e luminosità di resa visiva, un'ampia gamma di soggetti:

 

il nudo,la natura morta,il paesaggio naturale e quello antropico,le distese marine e le desertiche,le evidenze urbane monumentali e architettoniche,che compongono pure partiture pittoriche raccontate in chiave mai mimetica, sibbene di soluzione immaginativa.

 

Sicura ed elastica anche la sua capacità di affrontare in sede progettuale ed operativa materie e superfici e destinazioni diverse,dalla minima e preziosa applicazione dei suoi temi figurali e astratti nel giro breve ma prezioso di un orologio o di un gioiello,allo sviluppo su grande scala anche di respiro urbano dei propri patterns,come è avvenuto poco tempo fa nel murale esterno di 180 mq. realizzato nel Palazzo Blue del CNA(ex Aeroscalo),a Pontedera. Siffatta versatilità attesta una curiosità di ricerca ed un'apertura agli stimoli fecondi la cui ricchezza si deve anche ad oltre 30 anni di continue “peregrinazioni” nel mondo,a tutte le latitudini geografiche e culturali. Da questo “nomadismo” deriva una  portata della sua conoscenza e della sua appartenenza che sicuramente travalica i confini nazionali.

Non a caso numerosi critici d'arte,nel ricordare la variegata sua personalità,l'hanno assimilata idealmente allo spirito del viaggiatore attraverso i luoghi,i depositi ed i fermenti culturali incrociati nei suoi attraversamenti e metabolizzati nel “laboratorio” della sua immaginazione creativa.

Se dovessi segnalare – nella brevità di questa mia nota introduttiva alla mostra nel prestigioso Museo Piaggio – un tratto di continuità nel diverso modularsi della forma pittorica e grafica di Berti,lo riconoscerei senz'altro nel manifestarsi di una sorta di slancio vitale,di una tensione espansiva che chiamerei,con un termine tutt'altro che svagato,felicità,ed è,in pratica,il matissiano dispiegarsi,sulla tela,di un segno fluente in pienezza sensuale,d'un colore estroflesso in timbri radianti.

In essa identifico la gioia di comunicare,per puri elementi formali,il diagramma di un equilibrio raggiunto,il tracciato di un'armonia conquistata che tende naturaliter a fare di sé spettacolo,a manifestarsi con il seducente parato dei segni e della pittura cromatica.

Nicola Micieli