Recensione Prof Dino Carlesi Stampa

Prof. Dino Carlesi

Noi crediamo che la pittura, spesso, quando è pittura vera, si sappia difendere da sola. Spesso noi aggiungiamo Ie parole per aiutare la comprensione, per facilitare la lettura dei testi e a volte abbiamo dei dubbi che questa parola sia proprio necessaria.
Abbiamo visto i vari filoni su cui ha lavorato il Berti in questi ultimi mesi. Abbiamo visto il filone del mare, le cabine, le donne con inquadratura fuori prospettiva, strane, direi irreali, il filone su Pisa, su questa Pisa amata e complessa; che poi è un pretesto per tutti i pittori come lo era per Vittorini, come lo era per Viviani, come lo era per Pizzarello, come lo era per Pierotti, per tanti altri. Pisa è un pretesto, un amore, una favola.

I monumenti che fa Berti di questa Pisa sono irreali, sono compatti, hanno delle luci interne. Sono fuori da un contesto, dal prato verde, sono fuori dalla visione naturale. C'è il filone dei paesaggi, mi pare ce ne siano tre, sono tre cose deliziose: delle cave di pietra, una Volterra e una Sardegna. Sono quadri piccoli, non molto grandi, sono tra le cose più belle di questa rassegna. Poi c'è il filone dei cavalli e dei cavalieri che è un suo antico filone, che e la parte più legata al ricordo, alla memoria anche di Marino Marini, con cavalli scarniti, con dei cavalli molto convulsi, molto rovesciati, insieme al cavaliere. Poi c'e qualche cosa di vario, per esempio c'è un Arlecchino orizzontale che si butta su un cavallo bianco, ci sono due o tre nudi di donna e una natura morta, nuova, originale. Sono quasi tutti acrilici, oli non ce ne sono molti, però sono acrilici tempere squillanti, non sono sordi.
Pittore colto, raffinato che sa usare la matita, sa usare il pennello per demolire un fiore, per delimitare un sogno, la linea. La linea appena si chiude, diceva Morandi, fa una bottiglia. La linea appena si chiude, delimita un oggetto, anche se Kandinsky diceva "ma non importa; una linea sola è già arte di per sé, anche se non si chiude, anche se non delimita nulla", è già bella, come un taglio di Fontana, è già poesia.
La materia di Berti è una materia ruvida, spesso granulosa, l'acrilico è secco come la strada, il mestiere di vivere. E Ie prospettive sono falsate. C'e una specie di disobbedienza dimensionale, cioè la disobbedienza ad un ordine mentale visivo cui siamo assuefatti, c' e una disobbedienza ad una abitudine logica, per cui ogni elemento rientra più nella memoria che nelle leggi della fisica. Ecco è anche il segno, che segue una sua avventura, che non rispetta spesso grammatiche e non rispetta sintassi.